Abbiamo ormai salutato l’Acciuga del Cantabrico, essendo terminato il periodo di pesca. L’abbiamo consumata fresca e l’abbiamo elaborata in fabbrica per venderla in conserva.
Sono appena ritornata da Cadice e nei bar o ristoranti dove capitavamo ordinavamo boquerones (acciughe) fritte e tonno di almadraba, tonnara, (squisito!) per sedare l’astinenza di nostre acciughe e di tonno rosso, che quest’anno non si sta pescando a Fuenterabia (Paesi Baschi).
Le diciamo Arrivederci!, all’anno prossimo, sperando che la campagna 2015 sia migliore –in quanto a grandezza-. E che tutti rispettiamo questo pesciolino d’argento, lasciandolo crescere, riprodursi, moltiplicarsi… per poter godere di questo cibo ma senza danneggiare l’equilibrio della specie.
Diciamo arrivederci al tempo di pesca dell’acciuga del Cantabrico, ma dalle nostre parti prosegue il suo cammino: la lasciamo maturare tra i 6-9 mesi nella nostra fabbrica fino a che non sarà al punto giusto per il miglior consumo.
Ti lasciamo con alcune immagini prese nella nostra fabbrica qualsiasi giorno di maggio o di giugno nel quale arrivavano acciughe del Cantabrico freschissime di pesca. Si pulisce, si scapa, e comincia il processo di salagione:
Preparación de la Anchoa del Cantábrico de primavera en Conservas Dentici-OLASAGASTI from OLASAGASTI on Vimeo.
Traduzione: Pilar O
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